Notre Dame de Paris. Dopo vent’anni, ritornano le emozioni del musical originale
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È iniziato il conto alla rovescia di una trepidante attesa per rivivere uno tra i più imponenti show mai realizzati dall’inizio del secolo. Molto più di un musical, meglio definirlo un spettacolo eterno che ha trasformato il romanzo storico-drammatico di Victor Hugo in un’opera moderna di maestosa estensione artistica. Questa magia ha un nome inscritto nella storia internazionale del teatro. Quest’opera immortale e straordinaria è Notre Dame de Paris.
A vent’anni dall’esordio sulle scene italiane, rinasce l’avventura più struggente, tormentata, intensa che la penna virtuosa di uno scrittore romantico abbia scritto. E se elogiamo il romanzo per la concentrata dose di valore filosofico e poetico, per il proprio caratteristico profilo a metà tra il sublime e il grottesco, innalziamo lo sguardo anche verso una rappresentazione teatrale suggestiva e coinvolgente che trova, dal 2002, una cassa di risonanza mondiale.
A partire dal 3 marzo, al Teatro degli Arcimboldi di Milano, il cast originale decide di riunirsi, promettendoci di assistere all’esplosione dell’intera gamma di quei sentimenti sbocciati ben venti anni fa al Gran Teatro di Roma, costruito in occasione e per volontà del geniale produttore David Zard.
Solo quest’anno, per l’anniversario, i volti dei protagonisti tornano insieme. Volteggeranno in simbiosi seguendo un’impeccabile direzione autenticata da Pasquale Panella, in un’atmosfera musicale unica, firmata da un’altra garanzia, senza tempo, quella che ci regala lo straordinario Riccardo Cocciante con la sua musica sublime.
Ancora una volta, potremo lasciarci ammaliare e coinvolgere in un turbinio vorticoso di drammi e scalpitanti emozioni. Oggi, come ieri.
Lara Ferri, laureata in Filosofia e specialista in Scienze Filosofiche, scrittrice e speaker di
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L’entusiasmo di Lara Ferri è contagioso, e certo non “subliminale”, ma dichiarato… è l’entusiasmo dei “suoi” Vent’anni, non dell’opera, mi viene da pensare…
L’entusiasmo di Lara Ferri è contagioso, e certo non “subliminale”, ma dichiarato… è l’entusiasmo dei “suoi” Vent’anni, non dell’opera, mi viene da pensare…
Caro Giancarlo, sul palco in realtà ciò che si rappresenta non è che la storia dei sentimenti umani. Notre Dame de Paris mi sta particolare cuore perché tratta quelle angolature più angoscianti dell’amore: la sofferenza dell’emarginato, dell’imperfetto per non parlare dell’angoscia e la rabbia di chi per religione non può consumare l’amore. Passioni che arrivano a sovvertire se stesse e le motivazioni per cui sono nate, fino a demolirsi.
Caro Giancarlo, sul palco in realtà ciò che si rappresenta non è che la storia dei sentimenti umani. Notre Dame de Paris mi sta particolare cuore perché tratta quelle angolature più angoscianti dell’amore: la sofferenza dell’emarginato, dell’imperfetto per non parlare dell’angoscia e la rabbia di chi per religione non può consumare l’amore. Passioni che arrivano a sovvertire se stesse e le motivazioni per cui sono nate, fino a demolirsi.
È un articolo top mi piacerebbe andarci.complimenti
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