Memoria e rispetto, in Gran Bretagna l’11 novembre è sacro
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C’è una cosa su cui oltremanica non si deve mai scherzare: la memoria dei militari caduti in guerra. Quale che sia l’orientamento ideologico di una persona, (anche la più pacifista e antimilitarista) il rispetto per i caduti di guerra e i veterani è sacro e le polemiche ideologiche non sono tollerate.
Una volta dovetti “soccorrere” uno studente bolognese che, parlando con una militante laburista, fece commenti antimilitaristi convinto di trovare supporto nell’ideologia della sua interlocutrice. Mossa sbagliata.
Il giorno della memoria è l’11 novembre, fine del primo conflitto mondiale. Tuttavia si ricordano i militari caduti in tutte le guerre combattute dal Regno Unito e dal Commonwealth. Tale ricorrenza non prevede un giorno festivo, la gente però la vive lo stesso con molta partecipazione. In particolare si chiede ai cittadini di mostrare il loro rispetto verso i caduti attaccando un papavero rosso sul bavero del cappotto. La scelta del papavero è dovuta al fatto che era il fiore presente nei campi delle Fiandre dove si combatterono molte battaglie della 1 guerra mondiale.
L’iniziativa è patrocinata dalla Royal British Legion, un’organizzazione che si occupa dell’assistenza ai veterani delle forze armate. L’associazione organizza banchetti fuori dai supermercati dove si vendono le riproduzioni dei papaveri da attaccare ai vestiti, anche sotto forma di spille.
La partecipazione è volontaria ma allo stesso tempo massiccia. Impossibile contare il numero di persone che indossano tale simbolo. I giornalisti in televisione aderiscono all’iniziativa e lo sport non è da meno. Chi segue la Premier League e il Rugby avrà notato che in questi giorni gli atleti indossano magliette su cui è riprodotto il papavero.
A prescindere dall’ideologia nel paese vi è grande rispetto per i caduti di guerra, visti come combattenti morti per la libertà. Tale sentimento ha origine soprattutto dalla memoria della 2 guerra mondiale, sempre vivissima oltremanica.
Ciò non significa sempre adesione incondizionata a qualunque iniziativa militare. Significa solo raccoglimento e rispetto.
No, cori del tipo “10, 100, 1000 Nassirya” difficilmente si potrebbero sentire quassù.
Emigrante espatriato e poi assimilato. Cittadino italo-britannico, ex-protogiornalista oggi impiegato amministrativo presso un ospedale. Interista fin dentro il midollo,
Grande appassionato di Storia, Geopolitica, Arte e Calcio