La donna del ‘500 attraverso i colori e lo sguardo di Tiziano e i suoi contemporanei, a Palazzo Reale
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La mostra “L’immagine della donna nel Cinquecento Veneziano” esposta a Palazzo Reale di Milano propone la figura femminile dell’epoca attraverso i colori e lo sguardo di Tiziano e dei suoi contemporanei, come Giorgione, Tintoretto, Veronese, Bordon, Lotto, Palma il Vecchio.
L’allestimento è diviso in sezioni tematiche e propone alcuni ritratti, coppie amorose, immagini di nobildonne, cortigiane, donne comuni, allegorie e figure mitologiche. L’attenzione dei pittori è rivolta al mondo della donna indipendente e affermata della società veneziana. La figura femminile della Serenissima era un esempio di emancipazione per le corti europee del periodo Rinascimentale. La donna veneziana era artista, scrittrice, poetessa.
Il percorso della mostra pone l’attenzione proprio sull’intraprendenza del mondo femminile. Una sezione è inoltre dedicata alle donne con il seno scoperto, a simboleggiare non tanto la nudità del corpo ma l’apertura all’amore, alla vita.
Circa un centinaio le opere esposte, di cui 16 dipinti di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna. L’esposizione è notevole e offre una panoramica sui costumi, le preziosità, i gioielli, le sculture, gli scritti di una realtà che è stata esemplare sotto molti aspetti.
Non mancano i ritratti a nobildonne come Isabella d’Este, marchesa di Mantova, o sua figlia Eleonora Gonzaga, duchessa d’Urbino, rappresentate nel pieno vigore della loro posizione sociale, donne che sono state modello per le altre figure femminili. Attraverso le tecniche di Tiziano si può inoltre notare la sua maturazione nella stesura e nell’accostamento dei colori, che in tarda età raggiungono una dimensione nuova e sperimentale.
Un viaggio affascinante nel mondo femminile, visto con gli occhi attenti di pittori affermati, che merita di essere intrapreso. Fino al 5 giugno.
Per info e dettagli
Foto: “Tarquinio e Lucrezia” di Tiziano
Carla Paola di Indole curiosa ama mettersi in gioco