“I leoni di Sicilia”: la saga dei Florio e la storia della loro fiorente attività commerciale
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Recensione del libro di Stefania Auci, 437 pagine, Nord.
Vi sarà certamente capitato, almeno una volta, di assaggiare un goccio di marsala, dolce nettare liquoroso che racchiude in sé il carattere deciso, dolce ma velatamente aspro della terra siciliana. Quello che forse non sapete è che la prima bottiglia di marsala venne prodotta per puro caso, se non addirittura per errore, nelle cantine di una nota famiglia di commercianti di spezie: i Florio.
Nel 1799, spinti da una forte irrequietezza e spirito di rivalsa, i fratelli Florio e le rispettive famiglie si spostarono da Bagnara Calabra e migrarono a Palermo, ricco e fiorente porto commerciale. Paolo, Ignazio, Vincenzo e Giuseppina, in quelli che furono anni inquieti, riuscirono a far diventare la loro piccola bottega di spezie un prestigioso emporio, punto di riferimento della ricca borghesia palermitana.
In breve tempo acquisirono terreni, proprietà e addirittura una compagnia di navigazione. Nelle loro cantine il marsala, che era considerato un vino povero, acquisisce prestigio diventando sorprendente e originale, e conquistando i palati più raffinati con le sue suggestioni mediterranee.
I Florio si specializzarono inoltre nel commercio del tonno grazie alla conservazione sott’olio e in lattina.
S’intrecciano nel racconto le vite dei Florio che crescono, gioiscono, soffrono, amano e tutto questo rende il racconto quanto mai attuale. Meravigliose sono le immagini dei vicoli palermitani e dell’isola di Favignana che la scrittrice, Stefania Auci, riesce a farci vivere, così come i profumi intensi delle spezie e gli odori acri del porto.
Franca Costa tra i fondatori della radio, appassionata di libri, sempre a caccia di belle storie da raccontare.