Donne ai vertici delle aziende europee
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La direttiva “Women on boards” rappresenta un altro grande passo verso la parità di genere nelle aziende. È stato finalmente raggiunto un accordo tra la Commissione, il Consiglio e il Parlamento dell’Unione Europea sulla direttiva, la quale richiede che il 40% dei posti presenti nei consigli di amministrazione all’interno delle aziende europee sia riservato alle donne. L’obiettivo, prefissato dal fascicolo, di aumentare il numero delle quote rosa ai vertici delle società è da raggiungere entro l’anno 2026.
La proposta è stata presentata per la prima volta dalla Commissione Europea nel 2012, ma è rimasta bloccata per dieci anni in Consiglio fino allo scorso marzo, quando i ministri del lavoro e degli affari sociali hanno finalmente concordato una posizione.
Il genere femminile, nonostante risulti essere quello predominante nelle percentuali dei neolaureati in economia, è attualmente poco rappresentato nei vertici delle varie aziende europee perché i ruoli di maggiore responsabilità vengono affidati prevalentemente agli uomini. Solo poco più del 30% dei membri del cda delle più grandi società quotate in borsa dell’Unione Europea sono donne, con sostanziali differenze tra le diverse nazioni: dal 45,3 % in Francia all’8,5 % a Cipro.
Secondo la presidentessa della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, la direttiva rappresenterebbe un grande passo avanti per tutte le donne europee e per la società moderna.
Ancora una volta il genere femminile ha ottenuto un riconoscimento a livello europeo, che lo tutela dal punto di vista lavorativo. La speranza rimane quella di poter, un giorno, raggiungere la piena parità di genere.
Sofia Sposito, studentessa, social manager e speaker di Radio Active