Alla scoperta delle fate con il romanzo d’esordio della giornalista Valeria Giacomello

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Un viaggio fantastico che ci trasporta dal misterioso Loch Ness fino al magico mondo di Taht
Unite la più pura tradizione fantasy a un intreccio epico, aggiungeteci una spruzzata di noir e una storia d’amore e otterrete la ricetta perfetta per un racconto in grado di tenervi con il fiato sospeso fino all’ultima riga.
È questa la forza narrativa che anima “L’ultima fata di Taht”, il romanzo di esordio della giornalista Valeria Giacomello, che con questa sua opera prima ha voluto superare i limiti imposti dalla descrizione della nuda cronaca per calarsi in un caleidoscopio di personaggi fantastici e mondi magici, regalandoci pagine di un delicato lirismo.
Conoscendo l’autrice, non poteva mancare una vena ironica e giocosa. Siamo così in grado di anticipare che, finalmente, è stato svelato una volta per tutte chi si cela dietro al mostro di Lock Ness.
L’avventura inizia quando Alex, scrittore in piena crisi esistenziale, incontra – o meglio si scontra – Mahiar, una donna dall’aspetto alieno che si rivela essere una fata, l’ultima del mondo di Taht, fuggita sulla terra alla ricerca di amuleti magici nascosti sul nostro pianeta migliaia di anni fa.
I due eroi, braccati sia dai nemici magici di Mahiar che da quelli terrestri di Alex, intraprenderanno un viaggio che li porterà fino in Scozia, aiutati nel percorso da personaggi fantastici e mitologici in grado di creare un intreccio corale, fino all’ultima battaglia, combattuta a ferro e fuoco, che dovrà decretare le sorti dell’universo liberandolo dal comune nemico o destinandolo all’annientamento totale.
“L’ultima fata di Taht”, edito da Porto Seguro Editore, può essere prenotato presso tutte le librerie o acquistato online sulle principali piattaforme di e-commerce.

Valeria Giacomello nasce a Milano da madre romagnola e padre friulano. Ragioniera per caso, anarchica per vocazione, lettrice accanita per scelta, ha trascorso gli anni della prima gioventù girovagando in Italia e all’estero, accumulando esperienze nelle organizzazioni non governative e poi nel settore industriale, prima di iniziare a collaborare come cronista presso testate locali fino a diventare giornalista free lance e a collaborare stabilmente con il quotidiano nazionale Il Giorno.