A trecento all’ora per salvare una vita
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Se cento anni fa gli scienziati avessero affermato che in futuro sarebbe stato possibile estrarre un organo da una persona e trapiantarlo in un’altra, la reazione sarebbe stata una grossa risata. Se ci avessero detto che l’organo avrebbe viaggiato a trecento chilometri orari a bordo di una Lamborghini, li avremmo ritenuti pazzi.
Il primo trapianto di rene effettuato al mondo risale al lontano dicembre del 1954, avente come pazienti due gemelli omozigoti con lo stesso patrimonio genetico, grazie al quale non si produsse alcuna reazione di rigetto nel corpo del ricevente.
A distanza di anni, lo scorso martedì, lo stesso tipo di intervento chirurgico è stato possibile grazie all’impiego di due tecnologie. Un rene è stato asportato dal corpo di un donatore presso l’ospedale Niguarda di Milano tramite l’impiego della chirurgia robotica, la quale ha una percentuale di successo altissima nello svolgere operazioni chirurgiche ad alto rischio. L’organo ha poi percorso seicento chilometri per arrivare in un ospedale della regione del Lazio a bordo di una Lamborghini Huracan. In sole due ore la super car, che viaggiava ad una media di trecento chilometri orari, ha raggiunto il paziente ricevente, il quale si è salvato grazie alla rapidità del trasporto.
L’auto sportiva viene utilizzata dalla polizia di Milano esclusivamente per servizi speciali e operazioni di massima urgenza ed è decisamente riconoscibile: la carrozzeria è azzurra e bianca, presenta il numero 113, la scritta “Polizia” e la fascia tricolore.
La tecnologia in campo chirurgico e l’avanguardia della motoristica si sono unite, ancora una volta, per compiere un’unica missione: salvare una vita.
Sofia Sposito, studentessa, social manager e speaker di Radio Active