I tassisti di Londra e la Nocciolaia di Clark ce l’hanno più grande
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Se siete una di quelle persone che perdono continuamente le chiavi o non si ricordano mai dove hanno appoggiato gli occhiali, niente panico: la memoria può essere allenata esattamente come un muscolo del nostro corpo.
La Nocciolaia di Clark è un uccello in grado di seppellire fino ad un numero di 98mila semi di pino in 30mila luoghi diversi e, anche molti mesi più tardi, ritrovarne fino al 90% per cibarsene.
Ricercatori della University College di Londra hanno studiato il cervello di una categoria di lavoratori particolare: i tassisti della metropoli britannica. Per ottenere la licenza infatti, i tassisti di Londra devono superare un complicatissimo test imparando a memoria circa 25mila strade.
Sia la Nocciolaia di Clark che i tassisti di Londra hanno incredibili capacità di orientamento spaziale. È confermato da un altro aspetto in comune. Entrambi hanno una maggiore dimensione della regione del cervello (l’ippocampo) implicata nella memoria a lungo termine rispetto a uccelli che non nascondono il cibo e rispetto a guidatori non tassisti.
La capacità di memorizzazione non è innata ma è frutto di apprendimento. Per escludere la possibilità che queste differenze fossero precedenti all’inizio della preparazione per acquisire la licenza, sono stati analizzati anche aspiranti tassisti. Sono stati confrontati prima e dopo la preparazione, confermando l’effetto dell’apprendimento sul loro ippocampo. Sulle Nocciolaie e sugli animali che fanno incetta di cibo ed è stato dimostrato che alla nascita presentano un ippocampo simile ad altre specie che non fanno incetta di cibo, lo sviluppo dell’ippocampo avviene quindi successivamente quando inizia il comportamento di incetta.
Per migliorare la nostra memoria potremmo iniziare ricordandoci due o tre numeri di telefono invece di cercarli in rubrica oppure alcune ricorrenze. Una tecnica per la memorizzazione è scrivere nero su bianco ciò che vorremmo ricordare.
Sono Silvia Giallorenzo, laureata in Etologia. Sono anche educatore cinofilo con approccio cognitivo zooantropologico.