Giornata della Terra tra le 4r e la Festa del Miele

    Giornata della Terra tra le 4r e la Festa del Miele

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    Risale all’ottobre del 1969 la conferenza Unesco, tenutasi a San Francisco, nella quale l’attivista per la pace John McConnell propose l’istituzione di una giornata da dedicare alla Terra, al fine di sensibilizzare i cittadini del mondo verso i temi ambientali e le risorse naturali, promuovendone la salvaguardia.

    L’anno successivo, l’idea fu promossa dal senatore Gaylord Nelson e ratificata dalle Nazioni Unite che decretarono il 22 aprile quale data annuale per le celebrazioni. La data sarebbe così caduta esattamente un mese e un giorno dopo l’equinozio di primavera, quando la natura, risvegliatasi dal letargo invernale, avrebbe mostrato il meglio di sé.

    Il 22 aprile di 52 anni fa, più di 20mila statunitensi (non solo membri di associazioni ambientaliste) parteciparono alla prima edizione della Giornata della Terra: cifra imponente se si considera che le problematiche ambientali di allora erano molto meno impattanti di oggi e soprattutto non erano priorità politiche di nessun paese.

    Da allora le manifestazioni sono state un crescendo in quantità e qualità in tutto il pianeta, con un solo obiettivo e un solo monito: la Terra è un pianeta fragile e vulnerabile, pertanto tutti, singoli e istituzioni, devono fare la propria parte per promuoverne la salvaguardia e la sopravvivenza.

    Da oltre 30 anni i paesi che celebrano l’evento sono oltre 190. Quest’anno poi, le iniziative, dopo lo stop pandemico, saranno più numerose e molte in presenza. Qui se ne segnala una soltanto, #OnePeopleOnePlanet, «maratona multimediale con contenuti di alto valore culturale, di forte impatto mediatico e che richiamino tutti all’unità». Giunta alla terza edizione, la maratona vede il coinvolgimento anche di RaiPlay, con oltre 14 ore di diretta.

    Ma noi singole persone, come possiamo agire responsabilmente per proteggere “Madre Natura”? Non vi è ombra di dubbio che il nostro stile di vita dovrebbe seguire le quattro direttrici (4R) del: ridurre, riutilizzare, riciclare e recuperare.

    Pensiamo, per esempio, ai nostri acquisti quotidiani. Quanti sono i consumatori che acquistano prodotti senza imballaggi o con imballaggi poco ingombranti? Ricordarsi che le materie prime non sono infinite sarebbe la prima regola da insegnare ai bambini già dalla scuola dell’infanzia.

    Continuando con i nostri acquisti consapevoli e responsabili, impegniamoci poi ad allungare la vita dei prodotti o utilizziamoli per altri scopi. Si pensi, per esempio all’abbigliamento: la produzione di un paio di jeans genera circa 34 kg di C02, come fare un giro in auto di 1000 km! Le ultime 2R sono ben rappresentate, per esempio, dalla raccolta differenziata. I rifiuti, adeguatamente raccolti, sono usati come combustibile nei termovalorizzatori: bruciandoli se ne diminuisce l’ingombro e si produce energia.

    Last but not least: prestiamo attenzione a come avvengono i processi di produzione di ciò che acquistiamo: cibo biologico e a km zero che evita sprechi di energia e risveglia la natura.

    Anche piccole iniziative locali, come la Festa del Miele che si terrà a Peschiera Borromeo il prossimo 25 aprile, possono fare la differenza con una carezza alla natura!

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