L’algoritmo Sphinks per sconfiggere il tumore
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Sphinks è il nome dell’algoritmo che riesce ad analizzare in modo dettagliato i tumori e permette di capire quale terapia utilizzare per sconfiggerli. La neonata intelligenza artificiale è stata creata da un team di ricerca internazionale guidata da scienziati italiani.
L’obiettivo della recente invenzione scientifica sarebbe quello di facilitare il lavoro di tutti gli oncologi del mondo, che in un futuro prossimo potranno servirsene inserendo i dati dei tumori rinvenuti all’interno dei corpi dei pazienti per trovare una corrispondenza con i rispettivi farmaci più efficaci per trattarli. Questa procedura è possibile perché Sphinks produce una “carta d’identità” di ogni tumore e suggerisce quindi i punti deboli da colpire per far guarire le persone e le modalità migliori a disposizione della medicina odierna.
Il gruppo di ricerca implicato nello studio è stato coordinato dai due inventori di Sphinks, i professori Anna Lasorella e Antonio Iavarone, e vanta numerosi attori provenienti da tutto il mondo: il Sylvester Comprehensive Cancer Centre della Miller School of Medicine dell’Università di Miami, l’Istituto per la genetica del cancro dell’Università Columbia di New York, il Dipartimento di Neurologia dell’Ospedale Pitié-Salpêtrière di Parigi, il Dipartimento di Ingegneria Elettrica e Informatica dell’Università di Napoli Federico II e altri istituti.
Questa intelligenza artificiale, creata grazie alla collaborazione di numerose realtà, analizza tutte le caratteristiche dei singoli tumori e individua le chinasi bersaglio per contrastarne la crescita.
Sphinks attua un’approfondita analisi computazionale del tumore, il quale viene profilato e classificato all’interno di una specie di catalogo in cui emergono le sue vulnerabilità e, di conseguenza, i target terapeutici da perseguire per curare il paziente.
Questa nuova scoperta punta a migliorare il mondo della medicina di precisione e a dare una mano alla ricerca farmaceutica. Grazie allo studio dei ricercatori, molti dei quali italiani, i tumori potrebbero diventare, in un futuro non molto lontano, una malattia meno spaventosa, maggiormente trattabile e poco incisiva sulla percentuale delle morti.
Sofia Sposito, studentessa, social manager e speaker di Radio Active