Una brava persona
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Il dottor Henry Jekyll era certamente una brava persona. Scienziato, filantropo, era rispettato e benvoluto nella rigida società vittoriana.
C’era soltanto un buco nero nell’integerrima vita del dottore, intratteneva un’incomprensibile frequentazione con un individuo strano e inquietante: un certo Edward Hyde.
L’avvocato Utterson, amico ed esecutore testamentario di Jekyll, si preoccupava per lo strano comportamento del dottore e delle sue sempre più lunghe e incomprensibili assenze. Peraltro Hyde si era reso responsabile di alcuni gravi episodi di violenza che, fatalmente, avevano finito per coinvolgere lo scienziato.
Soltanto dopo la morte di Jekyll si scoprirà, grazie al testamento e ad alcune lettere, che questi diventava Hyde, dapprima assumendo una pozione, poi in maniera incontrollabile.
«Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde» è un romanzo dello scrittore scozzese Robert Louis Stevenson, scritto nel 1886, in meno di una settimana. Si svolge nell’intricato labirinto nebbioso e cupo delle strade londinesi, in un’atmosfera gotica, che evoca il mistero e l’orrore.
Il romanzo pone degli interrogativi enormi e, oltre a formulare una dura critica alla morale del tempo, giunge a una conclusione inquietante.
La pozione non trasforma Jekyll in un altro, libera le sue inclinazioni più nascoste e sinistre, evidenziando lo sdoppiamento della sua personalità.
Hyde è tutto ciò che Jekyll vorrebbe essere, ma non può perché deve seguire le regole e le convenzioni sociali.
Quando lo scienziato decide di liberarsi del suo doppio, è troppo tardi: Hyde ha preso il sopravvento e la trasformazione è diventata irreversibile.
Pochi anni dopo arriverà Sigmund Freud a spiegarci che nella mente dell’uomo c’è una zona oscura che si chiama subconscio. Fra le altre cose, è una specie di ripostiglio in cui finiscono i pensieri che la mente cosciente rifiuta.
Questo ha fatto il dottor Jekyl con la sua pozione: ha dato un corpo al suo subconscio, ha liberato il signor Hyde che c’era in lui e che c’è in ciascuno di noi.
Medico di professione, pittore e scrittore per vocazione.