Il falotico mondo di Alice. Dinamicità “Momix” al Lirico Gaber
- Edizioni Locali
- Non ci sono commenti
- 2minuto
Se pensiamo di aver toccato la punta più alta e sfrenata della fantasia è perché abbiamo esperito l’abbondanza creativa dell’universo immaginario per eccellenza: Alice e il suo meraviglioso mondo. Una protagonista iconica che ha ispirato uno tra i più eclettici coordinatori artistici, un vero mago d’orchestra per ipnotiche movenze da palcoscenico. Si tratta di Moses Pendleton, direttore artistico di MOMIX, un genio travolgente che, nel 2019, ha conquistato il Teatro Olimpico di Roma con la Prima Mondiale dell’opera ispirata ad Alice nel Paese delle Meraviglie.
Moses porta ora questa straordinaria produzione a Milano, al Teatro Lirico Gaber, in programmazione fino al 16 ottobre. Alice si presta come uno spunto per poter convogliare inventiva, illusione, estro, passione. È un lavoro creato volutamente senza una logica razionale, guidato piuttosto dai più cristallini desideri di sognare, inventare luoghi e possibilità, deliberatamente trascinati dal moto incantato della favola.
“Alice” è uno spettacolo che ha un progetto ben definito: raggiungere sentieri vergini, non ancora esplorati, in una commistione di danza, luci, musica, costumi e proiezioni. È un evento in cui si diventa testimoni di un mondo fantastico, percepibile mediante coreografie surreali e corpi danzanti che mutano senza sosta, in un vortice di movimenti eleganti e mai caotici.
Potrebbero davvero essere sufficienti uno Stregatto, un Bianconglio e una Regina di Cuori per sovvertire il nostro modo di accogliere il mondo e scrutarlo con occhiali che ci aprono verso una visione possibile dell’impossibile.
Lara Ferri, laureata in Filosofia e specialista in Scienze Filosofiche, scrittrice e speaker di
Radio Active