Ettore Bassi, mercante e testimone di luce. La cultura e l’amore brillano come stelle a teatro
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Un attore, un padre, un uomo. Ettore Bassi è salito sul palco del Teatro Franco Parenti e ha catturato, in una sera, l’intero pubblico milanese. L’interpretazione è stata impeccabile. Il più bello d’Italia si è mostrato in tutta la propria intensa maturità.
Senza indugi, “Il mercante di luce”, romanzo già accolto con successo dalla critica, ha guadagnato uno straordinario valore aggiunto in questa rivisitazione teatrale. Sono servite poche luci, un orologio che ticchettava a comando e un uomo coperto di tutta la propria dignità e cultura per poter esplorare una rete emotiva che allaccia un padre e un figlio.
Come riuscire a rimanere saldi e lucidi quando si viene a conoscenza della malattia di un figlio destinato a una esistenza che zoppica fin dall’infanzia? Si strappano a se stessi una forza e un coraggio epici per farli defluire dritti verso ciò che di più prezioso abbiamo al mondo. In questo dialogo immaginario con il proprio figlio, Ettore Bassi ha ricreato quell’emozionante flusso di amore che forse solo un genitore può materialmente fabbricare. È un edificio composto da infinite e complesse dinamiche, difficilmente misurabili. È un viaggio profondo. Lo spiegano i toni lirici delle splendide parole che Roberto Vecchioni, autore del romanzo, presta a Ettore Bassi. Con disarmante semplicità, ci vogliono mostrare cosa conti davvero, quali i valori da suggerire al proprio figlio. Donargli tutto ciò che si possiede. La cultura e la poesia, per esempio. Perché non è importante quanto si vive ma con quanta luce dentro.
Lara Ferri, laureata in Filosofia e specialista in Scienze Filosofiche, scrittrice e speaker di
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